domenica 26 agosto 2012

Sua eccellenza non abita più qui

Ogni tanto penso che se questo fosse il migliore dei mondi possibili, Sidney Jordan verrebbe ricordato come uno dei più grandi autori di fumetti. In questo mondo meraviglioso il suo personaggio principale, Jeff Hawke, sarebbe sempre disponibile in qualche ristampa di grande formato in libreria, o riproposto in edicola abbinato al Corriere o a Repubblica, magari con una lunga spiegazione che cerca di convincerti che la colorazione digitale fatta apposta per questa edizione lo rende migliore, unico e imperdibile. E dei suoi incredibili personaggi esisterebbe una serie di Heroclix imperdibile con tutti i suoi meravigliosi alieni, così come una serie di action figure McFarlane con Chalcedon, Kolvorok e Sua Eccellenza e (perchè no?) una serie Hot Wheels di tutte le astronavi più spettacolari.

Ma invece siamo nel nostro mondo. Per cui invece abbiamo le Action Figure degli alieni di Halo e Mass Effect, e l'ennesima serie di Spawn. In edicola arrivano i personaggi legati ai film di supereroi e i pupazzetti oribili dei personaggi a fumetti.
E Sidney Jordan non disegna più fumetti, e ha cambiato mestiere. E di Jeff Hawke rimangono solo le edizioni ancora disponibili, grazie al cielo. E naturalmente siamo in molti a conoscere il suo lavoro, ma questa conoscenza scarseggia nelle nuove generazioni, che ormai lo ignorano del tutto.

In ogni cosa ci deve essere un inizio, un momento in cui riesci a individuare quando tutto è cominciato, a dedidere di chi è la colpa se ti è cresciuta una passione
Nel mio caso la colpa fu di un'intervista ed un dossier pubblicati su un vecchio numero di Fumo di China. E nei giorni successivi il passaggio in una libreria del centro che esponeva quei volumi in mezzo ai libri seri, e l'acquisto di un numero a caso. Era solo per provare, se non mi piaceva non ci avrei rimesso molto.
Adesso, più di venti anni dopo (minchia, come passa il tempo!) ho la serie completa, e anche qualcosa in più. Non è stato facile, non è stato semplice, non è stato breve. Ma nella vita ti devi porre degli obbiettivi secondari, e quando li raggiungi è un piccola grande vittoria.

Sei eri un lettore onnivoro di fantascienza (da qui in poi abbreviata con FS), se nella tua giovinezza avevi letto tutti i classici, improvvisamente i fumetti fantastici ti deludevano. Perché non si andava molto più in là di copie di Flash Gordon o Eroi galattici senza paura. E gli eroi galattici la FS letteraria li aveva lasciati agli anni '50, Flash Gordon ancora prima. E si era evoluta.
Ma i fumetti no, non ancora. In più con la memoria di tutti i libri letti letti che ti portavi dietro, riuscivi a individuare le "citazioni" (dette altresì anche copie in carta carbone) nascoste nelle trame di qui pochi fumetti fantastici. Oh, naturalmente non avevo ancora letto gli X-Men di Claremont-Byrne-Austin, quello sarebbe diventato un altro obbiettivo secondario...
Comunque non riuscivi a non notare come quella storia era uguale a quella di quel libro che avevi letto da militare, o identico a quel telefilm con gli UFO che guardavi da piccolo.
E poi arriva Jeff. E trovi storie originali, non copiate. E che sono pure belle storie.

Succede lo stesso pure oggi, quando guardi un telefilm fantastico. Ti aspetti i draghi in un telefilm fantasy, e quando ritardano ad apparire ti domandi i tuoi perché. Vedi l'invasione aliena ma gli invasi sembrano fare le scampagnate. O i pionieri temporali delle preistoria che sparano ai velociraptor ma non si accorgono se un plesiosauro di 50 metri si avvicina al campo. Diventi critico. Maledettamente critico.
In fondo volevi solo un buon telefilm di FS, perchè ormai Startrek li hai già visti tutti da un pezzo. Per i fumetti ti succede la stessa cosa: vuoi maledettamente dei buoni fumetti di FS.

Non starò a dirvi perché Jeff Hawke merita la lettura. Ci sono siti nella rete che riescono a farlo meglio di me, e se ci provo divento uno in più, ma difficilmente riuscirei a essere convincente.
Come accennavo all'inizio, a differenza di molti altri fumetti Jeff in Italia ha diversi sostenitori, e ha goduto di un buon apprezzamento, anche editoriale. Girando per la rete si trova molto. Merita assolutamente una visita la pagina italiana dove si può cominciare a fare la conoscenza con i personaggi, oltre ad avere una preziosa e completa cronologia di tutte le storie contenute nelle varie edizioni italiane (almanacchi e pocket compresi), i cui link diretti darò più avanti.
Ed è sufficente scrivere il nome su Google per trovare tanti altri apprezzamenti in giro in altri posti.
No, lo farò a modo mio, dando un'infarinatura. Dopo, se l'argomento interessa, vi fornirò gli strumenti, con i link per chi volesse approfondire.

Jeff Hawke è una striscia a fumetti che appare sul Daily Mirror, ininterrottamente dal 1954 al 1974, ma anche fino al 1990. Una al giorno, dal lunedì al venerdì, in compagnia di altre strisce di personaggi più famosi. Ai testi ed ai disegni c'è Sidney Jordan, debuttante di buone speranze. Ben presto gli si affiancherà l'amico sceneggiatore Willy Patterson, suo sarà il merito dell'inserimento di una lunga serie di brillanti comprimari: Mac MacLean, la fidanzata Laura (che scomparità da un momento all'altro) Kolvorok, Sua Eccellenza, e Chalcedon il terribile... 
Patterson lascierà per problemi di salute mel 1969 e da quel momento Jordan farà tutto da solo, aiutato saltuariamente da amici scrittori o colleghi disegnatori, ma mantenendo la regia assoluta. Le storie si evolvono, le trame mutano di tono, le tute spaziali assomigliano adesso a quelle degli astronauti veri. Si trasforma lentamente, ma rimane affascinante. Trame più drammatiche, tematiche che variano (tra cui il sesso, ma sempre in maniera discreta), ma le storie continuano ad essere di Fantascienza,  gli alieni sostituiscono altri alieni, e la vita continua.
Ma durante questo lungo periodo, Jeff si evolverà in maniera ancora più estrema. Quando nel 1974 il qutidiano britannico cessa la pubblicazione dei fumetti, il nostro eroe rimane senza casa. Stop, fine di un'epoca, signor Jordan. Possibile? Che tutto debba finire davvero così? No, non si può permettere. Jordan ottiene un nuovo lavoro da un quotidiano scozzese, che chiede fumetti, ma vuole qualcosa di inedito. E allora crea un nuovo personaggio.
A partire dal 1976 esce sul Daily Record la nuova serie di Jordan, Lance McLane. Tutto è diverso rispetto al buon Jeff: futuro catastrofico, nuove astronavi e nuovi personaggi. 

Non passa molto tempo prima che arrivi una richiesta per riavere Jeff Hawke, per il mercato estero, che a differenza dell'Inghilterra ne sente la mancanza. Jordan ormai sta seguendo il personaggio nuovo, e non ce la farebbe a seguire e produrre due strisce differenti, il quotidiano scozzese paga bene... La scelta di Jordan dividerà gli appassionati.
"E' una cavolata" dice Pippo.
"E' geniale!" dice Pertica.
Nel resto del mondo McLane diventerà Hawke. Jordan prende l'ultima storia di Hawke, crea una serie di strisce di raccordo, e lo fa' finire nel futuro di McLane (ibernazione, wormhole). Ma per farlo deve rinunciare a quelle striscie di Lance pubblicate finora, che rimarranno escluse dal nuovo ciclo. On questa realtà  Jeff si risveglia nel futuro, con la barba, e assume l'aspetto fisico di McLane. Da adesso in poi Jordan continua a disegnare Lance McLane, che in Scozia la gente continua a leggere... ma nel resto del mondo si chiama Jeff Hawke. 
E' lecito? E' corretto o disonesto per i lettori? Jeff Hawke deve considerarsi finito nel 1974? 
Diamogli un'altra possibilità, please. E' corretto, Jordan ne è l'autore, e spetta a lui decidere cosa fare: ormai ha voglia di raccontare queste storie, il vecchio universo è ormai lontano. Hawke riprenderà piano piano il suo aspetto (biondo e senza barba), e le vicende continueranno, con i personaggi e gli ambienti di McLane. Ora abbiamo Otto, e abbiamo Fortuna, l'androide femminile. Ma non abbiamo più Kolvorok, non avremo più Sua Eccellenza, e nemmeno il cattivissimo Chalcedon. So Long boys, è stato bello, ma qui non c'è più posto per voi. La casa ha nuovi inquilini.
Qualche anno di storie, e poi arriva la fine. All'inizio degli anni '90, la serie conclude la sua pubblicazione, vittima dell'abbandono dei fumetti da parte dei quotidiani. E questa volta sarà uno stop definitivo. E Jordan passerà a disegnare storyboard per il cinema.

Jeff Hawke diventa usa serie finita. Che volendo può essere collezionata tutta.
Il giovane collezionista ode e si risveglia dal torpore. Una serie che è completa? E che può essere collezionata? La sua fame di conoscenza verrà nutrita...

Ma da dove si incomincia?
  Negli anni '70 Camillo Conti editore ripropose diverse storie classiche in una discreta serie di albi spillati, di grande formato. Ben stampati, ma arriva fino ad un certo punto.
  E poi c'è la preziosissima Edizione Integrale cartonata, Rizzoli/Milano Libri, dal 1975 al 1989 circa, periodicità variabile. La serie necessaria, anche se è difficile radunarla tutta (anche solo per fare una foto).
Jeff Hawke H1-H502 
Jeff Hawke H503-H1100
 
Jeff Hawke H1101-H1552
 
Jeff Hawke H1553-H2011
 
Jeff Hawke H2012-H2494 
Jeff Hawke H2495-H2950 
Jeff Hawke H2951-H3395 
Jeff Hawke H3396-H3846 
Jeff Hawke H3847-H4261 
Jeff Hawke H4262-H4643 
Jeff Hawke H4644-H5074 
Jeff Hawke H5075-H5498 
Jeff Hawke H5499-H5904 
Jeff Hawke H5905-H6413 
Jeff Hawke H6414-H6865 
Jeff Hawke H6866-H7289 
Jeff Hawke H7290-H7696 
Jeff Hawke H7697-H8060 
Jeff Hawke H8061-H8504 
Jeff Hawke H8505-H8865 

Integrale nel senso che hanno pubblicato tutto? No, integrale italiana. Una manciata di storie rimangono tutt'ora inedite da noi, a parte la pubblicazione di una di esse sulla rivista di corto Maltese nel 1987.

Per completare le edizioni italiane di volumi aggiuntivi (storie già apparse nell'edizione qui sopra), si aggiungono un paio di edizioni.
Si incomincia con l'indispensabile Chalcedon, Almanacco di Linus (Milano Libri, 1973 - brossura), che propone un'antologia di storie con protagonista il villain della serie, Chalcedon. Non proprio facile trovarlo, ma non è impossibile. Prezzi accettabili. A seguire, stesso anno, il volumetto "orizzontale" (come Lupo Alberto, tanto per intenderci ) Jeff Hawke "inedito novità" (Milano Libri, 1973 - brossura), che anticipava alcune storie in seguito apparse sui volumi. Facilmente reperibile nei mercatini, anche a buon prezzo.
Jeff Hawke e gli Extraterrestri (Oscar Mondadori 701, 1976 - brossura)
Jeff Hawke e le donne stellari (Oscar Mondadori 904, 1978 - brossura)
Due antologie varie, a tema. Strisce rimontate per farle stare nel formato pocket. Si trova facilmente nei mercatini a buoni prezzi.
Jeff Hawke nello spazio (Urania Fumetti, Mondadori, 2000 - brossura) 
Un'antologia con una prima parte originale, e una seconda parte che ripropone il ciclo di Chalcedon, preso dall'almanacco di Linus. Anche questa è di facile reperimento. L'esperimento di Urania Fumetti durò solo un anno, con la pubblicazione anche di altri due volumi, uno dedicato a Clarke & Kubrick di Alfonso Font e l'altro a una ristampa di Nathan Never. Non venne ripetuto negli anni successivi, lasciando intuire che probabilmente non fu' il successo che ci si augurava, ed è un vero peccato.
E poi, nel 2003 il numero 39 della prima serie dei Classici del fumetti di Repubblica, ideale per chi vuole avvicinarsi alla serie, che propone una buona antologia di storie classiche:
  I giocattoli immortali
  Figliol Prodigo
  Made in Birmingham
  Chacondar
  Selena.

E poi ci sono i fuoriserie. Le eccezioni che non si possono dimenticare.
Lance McLane (Editrice Corno, 1978 - cartonato),
Nel nostro caso, questo è l'eccezione. Qui abbiamo la pubblicazione completa di tutte le striscie apparse sul quotidiano scozzese con il nome di Lance McLane, compresa l'ultima storia tronca, "L'alchenio su Amaltea". Prezioso, anche se sconosciuto ai più, è anche di difficile reperibilità. Altrimenti si soffre, e non saprete mai la storia dell'Alchenio, portatore di vita...

"Okay, questo in Italia," dice Pino Palla, "Ma chissà quanti libri si trovano nei paesi anglosassoni, vero? Posso procurarmi delle edizioni originali, VERO?"
Ehm... no. Niente di tutto questo. Rarissimo caso, in Italia siamo più fortunati. Non esiste nei paesi di lingua inglese un'edizione integrale. Due volumi delle Titan Books, nel biennio '86-'87 (con le cover di Brian Bolland), altri due numeri usciti nel 2008 ancora disponibili. Un fan club britannico che realizza una pubblicazione periodica che ristampa e ripropone molte storie di Hawke, e poco altro. Difficile da credere, ma ricordate che il quotidiano inglese ne interruppe la produzione.


E niente gadgets. Siete fortunati se volete cominciare una collezione, perché non avrete gadgets che richiamino la vostra attenzione. Niet, nix, nada.
L'unico modellino che si trova in giro di un' astronave dei fumetti di Sidney Jordan è un esemplare della HOPE (da Lance McLane) autocostruito da un eroico altro disegnatore di fumetti col pallino del modellismo. Che avrebbe voluto metterci le luci, ma dovette rinunciare, perché altrimenti non sarebbe mai riuscito a completarlo in tempi umanamente possibili.

In fondo non possiamo rimanere schiavi troppo a lungo dei nostri obbiettivi secondari...

Note:
Per buona parte dei riferimenti ho usato il sito britannico e il numero di Fumo di China 7/34 (1-1989), edizione AD, intervista a Jordan di M.M. Lupoi.

3 commenti:

  1. ciao! cercavo informazioni su jeff e ho trovato questo blog.. Complimenti! Primo perché sei un fumettista (io adoro i fumetti!) e secondo perché condividi molte delle mie passioni! (che purtroppo siamo in pochi ad avere questi gusti). Io sono Triestino e da quello che ho capito pure tu? Un saluto e complimenti!

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  2. Mi fa piacere scoprire che li ho tutti :-)

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