lunedì 7 marzo 2011

Is Anybody Out There?


Cosa facevate nel 2002? Ai primi vagiti del 21esimo secolo, ormai un'eternità fa?
In quell'anno nasceva il sito legato alla mailing list di Ayaaaak, e un amico mi chiese di scrivere un pezzo, su un tema a piacimento, ma che comunque riguardasse i fumetti.
"Che ne dici di fumetti e fantascienza?" Si, il tema era accattivante, a pensarci bene, ma complicato. Ci pensai un po' e poi scrissi questo pezzo, di getto.
Non c'erano ancora i blog che ci sono oggi, e il pezzo tutto sommato era carino, ma adesso è un po' perso nell'archivio articoli del sito, per cui lo recupero e lo posto anche qui, aggiornandolo e aggiustando qualcosa qui e là.
Probabilmente fu il mio primo pezzo sui fumetti pubblicato da qualche parte.



Capitò un po' di anni fa, mentre giravo tra le bancarelle di una vecchia edizione di Trevisocomics e discutevo piacevolmente con un'amico riguardo a fumetti e ricordi d'infanzia. Lui mi descrisse un libro ricevuto in regalo da ragazzo, a cui era legato in modo particolare. Era cartonato e il fumetto era a colori, ed era una storia di fantascienza. L'aveva letto e riletto per anni, conservandolo come un tesoro, e mi confidò che la passione per la Fantascienza era molto probabile fosse nata allora. E così pure io cominciai a rovistare tra i miei ricordi d'infanzia, cercando di andare indietro nel tempo il più possibile. E così arrivai ad individuare un fumetto in bianco e nero, che sicuramente fu la mia prima lettura assoluta di fantascienza.

Probabilmente la scintilla da cui è iniziato tutto.

Dovevo essere molto piccolo, perchè i ricordi erano scarsi, probabilmente facevo le scuole elementari, ma anche no, perchè non ricordo se sepevo già leggere, perché a dire il vero io ricordavo solo i disegni, ma non la lettura della storia. E in fondo ricordavo solo un'astronave a forma di sfera che atterrava sui pianeti misteriosi, e poi eroi biondi e alieni minacciosi. In assoluto la prima escursione al di fuori del mondo di Topolino.
Quel giorno a Trevisocomics riuscì ad individuare quel fumetto perduto, grazie ad un negoziante molto cortese al quale descrissi ciò che ricordavo.
Ma per sapere qual'è questo fumetto, dovete arrivare alla fine.

L'aneddoto di cui sopra può essere eloquente per incominciare a parlare di FS a fumetti in Italia, perché mi rendo conto che non è facile. Perché mai? Vedete, se parlassi di fantascienza al cinema potremmo discuterne per giorni, e così per quella televisiva, e parleremmo per anni della fantascienza letteraria. In tutti questi campi abbiamo avuto almeno 30 anni di FS popolare, di razzi con le alucce, di scienziati pazzi, di eroi biondi, damigelle in pericolo e mostri che distruggono Tokio. E poi (molto poi), abbiamo avuto anche la fantascienza adulta. Abbiamo avuto Blade Runner e 2001 e Gattaca, ma prima di loro abbiamo avuto tutto il tempo di divertirci guardando "I Diafanoidi vengono da Marte" e "Godzilla contro Gamera".

Oggi posso vedermi Babylon 5 e Startrek, ma ho avuto tutto il tempo di divertirmi con i Thunderbirds e il comandante Straker, Doctor Who e Agente speciale. E con i cartoon ho goduto la visione di Mazinga e Jeeg Robot prima, e Cowboy Bebop adesso. Oggi posso leggermi un libro di Philip Dick e Ursula le Guin, Dan Simmons e Alfred Bester, ma prima di loro ho avuto il tempo di crescere e divertirmi con Murray Leinster, Doc Smith e Jack Williamson e innumerevoli illustri colleghi.
Perchè in TUTTI questi campi esistono degli elementi comuni. Autori, libri, film e cartoni condividono qualcosa. Un background lungo vent'anni, una strada maestra quasi obbligata che abbiamo seguito più o meno tutti quelli della mia generazione che si dedicassero alla passione per la fantascienza, e cioè il cominciare dalle origini. E piano piano farsi una cultura del genere. E oggi puoi affrontare un discorso sul genere con un interlocutore qualsiasi e magari (why not?) scoprire che puoi pure trovarti d'accordo.

Ma per i fumetti? Ecco, questa è davvero una bella domanda.
Nel mondo ne sono stati pubblicati tanti, d'accordo, ma in Italia? Molti. Moltissimi. Ma in tempi diversi. In modi diversi. A gente diversa. Provate a intavolare una discussione sui fumetti di FS con amici appassionati. Un ragazzo cresciuto leggendo Lanciostory avrà ricordi diversi da qualcuno cresciuto con Tex, così chi è cresciuto con Topolino con chi legge Comics americani, e così per i Manga. Io e l'amico di cui sopra abbiamo oggi una passione comune, ma è nata con eroi differenti, senza punti in comune, eroi sconosciuti l'uno all'altro. E lo stesso si può dire per chiunque oggi sia appassionato di questo genere. Io posso avere opinioni molto chiare su quale sia stata la migliore Fantascienza a fumetti degli anni passati, ma sarà la mia personalissima opinione, opinabile e discutibile: Jeff Hawke e Dan Dare, Luc Orient e l'Eternauta, Barbara e La Città, Martin Mystere e i Fantastici 4, Topolino e l'ultraghiaccio e La valle della Morte. Ma questo perché avevo la brutta abitudine di leggere tutto ciò che aveva dei disegni e delle nuvolette. Perché sono tutti fumetti apparsi su testate differenti, per brevi periodi, in diversi formati e per pubblico differente. Perché è difficile trovarli ancora in giro, e trovare un'altro volonteroso che li abbia letti tutti è più arduo che trovare un ago in un pagliaio.

Ancora più complicato poi se ci mettiamo a parlare di fantascienza a fumetti italiana, magari cercando di individuare qualcosa di popolare, qualcosa che abbia goduto di un buon successo per un lungo periodo. Troverete in tutte le storie dei fumetti riferimenti a "Saturno contro la terra", ma quanti l'hanno davvero letto? E così per "I sette della Selena", apparso solo sul corriere dei piccoli. Tutti fumetti apparsi in tempi lontani, su testate che non esistono più, di cui sopravvive solo il ricordo. Anche senza andare troppo indietro nel tempo, troviamo storie uscite sul Corriere dei piccoli, sull'Intrepido e il Monello prima, su Lanciostory e Scorpio poi. Sopratutto storie singole. Certo, c'era della buona FS sporadicamente anche sulle riviste d'autore, ma così come la fantascienza letteraria italiana nemmeno i fumetti di FS sono riusciti a decollare in maniera decisa. E così ne è passata parecchia sotto il naso di tutti, quasi inosservata. Le storie di Roberto Bonadimani per la Nord, le storie dello Spazio Profondo di Bonvi e Guccini, la fantascienza di Magnus, eccetera. Ma pochi coraggiosi ne erano al corrente. Per fortuna avevamo le storie di fantascienza pura che vivevano nel corso degli anni Martin Mystere, Dylan, Tex e Zagor.

Ma non abbiamo avuto un eroe di FS che ci accompagnasse nel corso degli anni. Niente che fosse l'equivalente italiano di Doctor Who, Dan Dare o i Fantastici Quattro. Pare proprio che il primo sia stato Nathan Never. Dopo sono venuti tutti gli altri, ma è una cosa recente. Mi risponderete che nemmeno in campo letterario abbiamo avuto una tradizione di FS italiana. Certo, ma abbiamo avuto la benemerita "Urania", che è stato il collante di tutti gli appassionati per tanto tempo, presentando tutto e di tutti i generi, mantenendo vivo il genere. Qual'è stato l'equivalente di Urania nel campo dei fumetti? Temo che non sia mai esistito, ma accetto suggerimenti. Ognuno di voi può trovare la sua risposta. Il mondo è bello perchè è vario, ma chiedetelo a dieci amici e loro vi raccomanderanno come assolutamente indispensabili dieci fumetti totalmente differenti.

Ma oggi come si fa? C'è nessuno là fuori che voglia impegolarsi in un pasticcio simile, e farsi una cultura sul genere? E se la risposta è si a chi deve rivolgersi? Cosa consigliare a chi vi chiede "Dammi un'ottimo titolo di FS a fumetti da leggere" come capita spesso di sentirmi chiedere. E come fai a scegliere? Non conosco i tuoi gusti, e anche se li conoscessi sarebbe difficile che quello che è piaciuto a me piaccia anche a te; dovresti arrivarci da solo, e per gradi.
E dico questo perchè ho visto giovani appassionati di FS bruciarsi in pochi anni cominciando dal cyberpunk o con la FS sociologica, che adorano StaWars ma non sanno chi sia Edmund Hamilton. Entusiasmarsi per Sterling e ignorare John Brunner, o che si divertono con Douglas Adams ma che non conoscono Harry Harrison e R.A. Lafferty. Per i fumetti di FS è la stessa cosa. Oggi sono tantissimi, ma in passato ce ne sono stati molti, tantissimi. Ma in tempi diversi. In modi diversi. Per pubblico diverso.
Bisogna provarli tutti, dove possibile. E se vi sembra eccessivo, pensate che per fare l'architetto dovete studiarvi tante case antiche. E' la stessa cosa.
Ma è più divertente.

Il fumetto a colori che aveva cambiato la vita al mio amico era stato "L'impero dei Trigan" di Mike Butterworth e Don Lawrence.
Il mio era stato Perry Rhodan.

E Jeff Hawke non era ancora arrivato. Ma la foto della Hope volevo metterla comunque.

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